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Il recupero di piazza Sarzano. Ecco il progetto che piace ad abitanti e commercianti

È promosso dalla pluridecennale associazione dei cittadini della zona e approvato (con il vincolo di trovare posteggi altrove) dal Civ di Sarzano. Piace a Sovrintendenza, Facoltà di Architettura, Museo di Sant’Agostino, Comune, Municipio, asilo del quartiere, associazioni della zona e anche di portata cittadina. Eppure, incredibilmente, c’è chi dice “no”. Ma quanto interpreta davvero la volontà popolare?

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Sarzano spaccata a metà sulla “pedonalizzazione a ciel sereno”? Macché. Sulla riqualificazione, di cui si parla da anni (le prime fasi del progetto sono state presentate nel 2003, poco prima dell’inaugurazione della struttura del nuovo mercato e sono comparse su tutti i giornali) c’è ampio consenso. Lo assicura Sergio Vecchio, l’anima e il portavoce dello storico comitato degli abitanti della zona, attivo da decenni, a cui va il merito di aver recuperato Campopisano con la pavimentazione artistica in acciottolato e di lavorare da anni per il quartiere.

<È un progetto che va avanti da parecchi anni – conferma Vecchio -. Abbiamo raccolto più di 600 firme a favore, oltre a quelle degli abitanti, anche quelle dell’Università, dei commercianti. Una piazza così bella non può essere un parcheggio. È la piazza più grossa del centro storico, deve essere vivibile. Sono anni che stiamo dietro a questa cosa>. Il comitato, che si occupa anche del verde sul lato di Campopisano (gli alberi che ora crescono alti e rigogliosi sulla scarpata tra Campopisano e piazza della Marina sono stati piantati proprio da Vecchio insieme ad altri residenti negli anni Cinquanta e Sessanta) proprio sabato prossimo posizionerà insieme al Municipio una serie di targhe (finanziate proprio dai residenti) per illustrare i monumenti. Sono state concordate con la Soprintendenza, sono bilingue (italiano e inglese) e compariranno, ad esempio, sulle mura del Barbarossa e sul Pozzo di Giano e a Campopisano.

Insomma, pare proprio che l’opposizione al progetto sia più “personale”, da parte di alcuni soggetti che riescono ad avere risalto mediatico pur non interpretando la volontà popolare, che del quartiere che, anzi, la ha promossa attraverso il proprio comitato di cittadini, quello che dagli anni Cinquanta si fa in quattro per il territorio. Tra l’altro, è stata individuata anche un’area di gioco per il vicino asilo che non ha spazi esterni.

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Anche il direttivo del Civ Sarzano ha votato a favore della riqualificazione della piazza, a patto che i posteggi che saranno rimossi per fare posto a panchine, alberi e aree di gioco  in qualche modo “restituiti” in zone attigue. E così sarà, spiega il presidente del Municipio Centro Est, Simone Leoncini. <Noi abbiamo accolto una spinta “dal basso” – dice -, da numerosissimo cittadini che chiedono di riqualificare l’area di grande pregio, Per fortuna in centro storico la maggior parte delle piazzette è stata recuperata. Le aree di sosta sono ordinate. Difficilmente c’è una confusione simile a quella di piazza Sarzano. Il tema è quello di riordinare la piazza trovando il posteggio nelle aree limitrofe per “risarcire” parzialmente i cittadini che esprimono il legittimo bisogno di posteggiare. All’inizio del mandato ho trovato la storica proposta dei cittadini di Sarzano, che ci sembrava di buonsenso. Bisogna affrontare con pragmatismo la cosa. Nel frattempo qualche segnale di cura lo abbiamo dato: abbiamo sistemato la copertura nella zona della metropolitana, sistemato le aiuole e fatto manutenzione agli ulivi. È stata pulita la pavimentazioni a piastrellino proprio attorno all’uscita della stazione del metrò, abbiamo rimosso qualche cantiere impattante. Ora il progetto di pedonalizzazione è al vaglio dell’assessorato alla Mobilità e del Gabinetto del sindaco per coordinare l’intervento e risolvere le problematiche relative alla sosta. Ci sono i posteggi nell’area del Progetto Chance, che tra poco sarà spostato, e quelli attorno al mercato del pesce in piazza Cavour>. In tutto sono molti più della trentina di posti che si perderanno a Sarzano. Più di una ventina in corso Quadrio e una sessantina in piazza Cavour. Alcuni di questi ultimi saranno isola azzurra mentre gli altri saranno in regime di “Blu Area”. Sono tutti raggiungibili con l’ascensore della metropolitana. <Cerchiamo di accelerare – conclude Leoncini – e di contribuire, come Municipio, all’arredo verde. Serve un tavolo serio con il Civ>.

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<La zona a traffico limitato del centro storico è nata, dagli anni Novanta, per proteggere la storia e l’arte di Genova – spiega l’assessore alla mobilità Anna Maria Dagnino -. Si regolamentano dunque gli accessi, non esiste di fatto la sosta. In questi anni l’ho difesa da coloro che chiedevano maggiore libertà di accesso ma nello stesso tempo ho considerato tutte le necessità di commercianti e residenti in innumerevoli confronti. Il nostro centro storico infatti non è esclusivamente monumentale e turistico ma è vivo: i cittadini devono portare a casa una persona anziana, i negozi hanno necessità di rifornirsi. Lo sforzo è stato quello di trovare un difficile equilibrio per tutelare il cuore vivo della nostra città. Togliere qualche stallo di sosta da una delle piazze più belle credo faccia parte di questo equilibrio. I residenti possono infatti parcheggiare nelle Blu Area limitrofe, sono mantenuti gli stalli merci e quelli per i disabili. Il progetto è stato condiviso con il Municipio e con i proponenti; agli incontri ai quali ho partecipato erano presenti residenti, commercianti, associazioni.Un piccolo spazio riqualificato, il sagrato dell’ex chiesa di San Salvatore>.

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<Non chiamiamola pedonalizzazione, ma recupero – dice Susanna Bordoni, l’architetto che ha studiato il progetto della risistemazione così come quello del bel mercato che ha aperto qualche anno fa in piazza Sarzano -. Sdrammatizziamo la questione dei posteggi, che troveranno posto nelle vicinanze. Sono previste panchine, alberi, aree di gioco per i bambini. Chi dice che non ci sarà sicurezza deve spiegare quale sicurezza c’è con le auto. Non è che riempiendola di macchine si può garantire la sicurezza. Tutto il progetto era già nelle intenzioni del progetto per Sarzano dal luglio 2013 quando la Soprintendenza, mentre progettavamo il mercato, ci chiese di fornire un quadro di insieme della piazza. Nel luglio 2013 il mercato è stato inaugurato e a febbraio del 2014 è avvenuto il primo sopralluogo di Comune, Soprintendenza e Municipio>. Insomma, il progetto era noto a tutti, abitanti e commercianti, ed era anche comparso sui giornali. <Con l’aiuto degli studenti di Architettura – prosegue Bordoni, che il progetto, di fatto, lo regala alla città e alla zona – abbiamo fatto i rilievi. Ora è pronto il progetto esecutivo che è stato presentato in Comune e alla Soprintendenza. Abbiamo raccolto le firme, ma abbiamo voluto fare qualcosa di più: assieme a quelle degli abitanti, abbiamo raccolto quelle della Facoltà di Architettura, del Teatro della Tosse,  dei carabinieri della locale stazione, del parroco, di molte associazioni della zona e non solo, ad esempio il circolo Amici della bicicletta di Legambiente>.

Ed eccolo il progetto, firmato dall’architetto Susanna Bordoni, che piace a (quasi) tutti. Prevede 14 parcheggi per le bici, alberature (4 olivi e un bagolaro) e panchine (10) dove gli anziani e i genitori con i loro bambini potranno trascorrere anche le giornate più calde, isola ecologica, parcheggi per i disabili per il car sharing, stalli per il carico e lo scarico delle merci. Rimarranno, comunque, 19 posti auto mentre ad essere pedonalizzata sarà l’area davanti alla vecchia chiesa di San Salvatore, oggi aula universitaria. Sono previsti un percorso tattile per non vedenti e una nuova illuminazione (oggi piuttosto scarsa) L’area sarà cinta da colonnine con catenelle per evitare che i bimbi corrano verso la strada. I posteggi dedicati alle moto saranno traslocati poco distante, nella piazzola dove si trova la “colonna infame” fatta posizionare dagli abitanti contro l’amministrazione comunale dell’epoca, nel dopoguerra, che abbatté la casa di Paganini nella zona di via Madre di Dio. Quell’area, poco illuminata dal sole e angusta, molto umida soprattutto d’inverno, è oggi dedicata al gioco dei bambini (che troverà spazio nella nuova area pedonalizzata) e la sera è luogo di convegno per giovani rumorosi che disturbano i residenti e a volte anche luogo di spaccio. Facendo sparire le sedute e occupando l’area coi posteggi sparirà anche lo spazio dove caciaroni e pusher si concentrano.

progetto piazza saranno

(Ecco il progetto, cliccateci sopra per vederlo di grandi dimensioni grandi)

La nuova piazza potrà contare su alcune chicche: Adelmo Taddei, conservatore del museo di Sant’Agostino (un museo tra i più belli di Genova e ingiustamente poco considerato dai genovesi, mentre i turisti fanno la fila per vederlo) è disposto a fornire antiche colonne conservate nei fondi della struttura museale che tornerebbero a vedere la luce. Si tratta di opere artistiche che provengono direttamente dal passato della nostra città che potrebbero funzionare come elementi di abbellimento o come sostegno delle panchine. Siccome non ci sarebbero, ora, i fondi per rifare la pavimentazione in lastricato, si procederà a una riasfaltatura che poterà alla piazza un valore aggiunto: saranno trasferiti sull’asfalto alcuni progetti grafici che porteranno nella piazza un paio di giochi del pampano, un gioco dell’oca, una dama, tutti realizzati con colori adeguati alla piazza e alla facciata della ex chiesa. Alcuni spazi saranno riservati alla creatività dei bambini, che potranno disegnare per terra con i gessetti, come già accade in piazza Lavagna. Lo spazio sarebbe anche a disposizione dei piccoli dell’asilo della piazza che oggi non hanno una palestra o uno spazio esterno in cui giocare. Gli abitanti vorrebbero che qualche volta lo spazio venisse anche usato per un bel mercato, magari di prodotti tipici.
Del progetto è entusiasta Enrico Dassori, direttore del dipartimento per le scienze dell’Architettura dell’Università, che ha il suo ingresso su Stradone Sant’Agostino e si affaccia proprio su Sarzano.
<Chi può dire che piazza San Lorenzo non sia molto meglio adesso che quando era un parcheggio?> chiede Bordoni, per concludere. Pochi, pochissimi. E, nemmeno a dirlo, i commercianti che fecero i blocchi stradali di via XX negli anni ’90 per evitare la pedonalizzazione del Quadrilatero, tornassero indietro la proporrebbero loro. Certo che non sempre chi fa più chiasso è il portavoce dell’istanza più condivisa e a Sarzano, non c’è dubbio, la stragrande maggioranza vuole la riqualificazione della piazza. Bisognerebbe capire, prima di dar voce a chi fa chiasso, quanto rappresenta davvero “il popolo” e quanto, invece, solo se stesso.

 

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